Marte, in azione il braccio robotico del rover Perseverance

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Al via le indagini nel cratere che ospitava un antico lago

La collina marziana Santa Cruz ripresa dallo strumento MastCam-Z di Perseverance (fonte: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS)

Il rover Perseverance della Nasa inizia le sue indagini scientifiche su Marte: dopo aver fatto da ‘spalla’ al drone Ingenuity, documentandone i primi voli e fungendo da base per le comunicazioni, ora entra in azione con il suo braccio robotico per studiare il suolo all’interno del cratere Jezero, che un tempo ospitava un antico lago.

La fotocamera Watson posta all’estremità del braccio robotico ha già ripreso immagini estremamente dettagliate delle rocce, mentre altre due fotocamere dello strumento Mastcam-Z, montato sulla ‘testa’ del rover, hanno fatto una ricognizione del terreno. Lo strumento laser SuperCam ha invece bersagliato alcune rocce per determinare la loro composizione chimica. Grazie a queste informazioni, si cercherà di capire se le rocce sono formate da sedimenti che potrebbero aver conservato tracce di antiche forme di vita, oppure se sono di origine vulcanica, e dunque possono essere usate come ‘orologi’ geologici per ricostruire la storia dell’antico lago.

Le indagini non saranno semplici, perché le rocce vicino Perseverance sono state erose dal vento e sono ricoperte da polvere e sabbia più recenti. Per superare questo problema, il rover potrà usare un abrasore per grattare la superficie delle rocce: la loro struttura interna sarà poi analizzata dal punto di vista chimico e mineralogico con altri due strumenti del braccio robotico, chiamati Pixl e Sherloc. Più informazioni saranno raccolte, più sarà accurata la scelta dei campioni da riportare sulla Terra.

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